Sempre controcorrente, fissato oltranzista, ribelle incorreggibile: così si definisce sin da bambino l’astronauta Paolo Nespoli. Un uomo che ha osservato il fluire della vita da un oblò panoramico sospeso nello spazio e ha imparato che le cose si possono vedere da angolazioni diverse. Che si può andare avanti con le proprie forze e un pizzico di fortuna senza scendere a compromessi e mantenendo la propria onestà intellettuale anche si ha un carattere “poco vellutato”.
Il suo libro “Farsi Spazio – Storie e riflessioni di un astronauta con i piedi per terra” è uscito da un paio di giorni (per Roi Edizioni). Astropaolo ce lo ha raccontato in questa intervista che potete vedere qui sotto.
“Farsi Spazio” secondo Paolo Nespoli
La storia di un uomo diventato spaziale
Paolo Nespoli è stato un astronauta dell’Agenzia spaziale europea (ESA) fino al 2018. Istruttore di paracadutismo e poi incursore dell’Esercito italiano, nel 1982-84 ha fatto parte del contingente italiano della Forza Multinazionale di Pace in Libano. Laurea in ingegneria e master in aeronautica e astronautica a New York, nel 1998 dopo un lungo percorso è stato selezionato dall’ESA coronando il suo sogno di bambino.
Da astronauta professionista ha volato una volta sullo Space Shuttle americano e due sulla Soyuz russa per vivere e lavorare quasi un anno intero sulla Stazione spaziale internazionale. Oggi si dedica alla trasmissione delle sue esperienze in campo educativo e professionale. Ha pubblicato anche per Mondadori “Dall’alto i problemi sembrano più piccoli”.
Una storia vera
Il suo è un racconto intenso, reale, senza fronzoli ma intriso di profonda umiltà e rispetto per se stessi. In cui Astropaolo racconta la sua vita e il suo percorso da “uomo di cielo” fornendo spunti e riflessioni frutto di episodi di vita di cui è stato protagonista e testimone diretto. Storie vere che possono indurre a riflettere.
In 27 anni all’ESA, ne ha passati 22 alla NASA a Houston. Ovvero 313 giorni, 2 ore e 36 minuti nello spazio. Il libro parla di questi successi, ma soprattutto di come ci è arrivato, delle sfide che ha dovuto affrontare, gli ostacoli che gli si sono presentati davanti durante il cammino. E di come è riuscito a superare – grazie alla propria fermezza di spirito – delusioni e bastoni tra le ruote.
Condividendo le tappe della sua vita ha due ambizioni: la prima è deporre un seme, che con il tempo potrebbe crescere fruttando un grande cambiamento. La seconda è quella di “suscitare una sana sensazione di disorientamento, come il primo arrivo in microgravità”. In pratica: cosa vuol dire navigare la vita? Come si differenzia l’impossibile dal realizzabile? Cosa rende più forte la forza di volontà? Qual è il modo giusto di sbagliare?
La risposta di un uomo
In “Farsi Spazio” Nespoli cerca di rispondere a questi grandi dilemmi dell’esistenza umana attraverso il racconto di aneddoti e “avventure” che hanno caratterizzato la sua vita e la sua carriera. E si rivolge a tutte quelle persone che al lavoro o in ambiente sociale è capitato di sentirsi fuori posto, pedine che hanno un valore ma dalle quali non tutti sono attratti.
Però anche le pedine sono importanti. Quindi abbozzare o combattere? Mediare o fare muro? Queste le domande a cui gli è capitato di dovere rispondere per se stesso. E il cui esito è stato di capire e convincersi che nella vita “ci si può fare spazio” non tradendo la propria identità.
Nel libro l’autore dedica uno spazio importante all’importanza degli incontri e delle relazioni. Se è riuscito a coronare il suo sogno impossibile di andare nello spazio, lo deve fra le altre cose, ad alcuni incontri chiave messisi in fila lungo il suo cammino. Al preciso scopo di aiutarlo a perfezionare la rotta che lo avrebbe condotto alla Stazione Spaziale Internazionale. Incontri e relazioni che gli hanno fatto comprendere quanto aprirsi agli altri significa accogliere la possibilità che ci sia in ogni incontro la premessa di una rivoluzione personale.

giornalista appassionato di tutto quanto fa tecnologia, caporedattore del quotidiano Il Giornale
