La tutela della fauna selvatica è una sfida sempre più complessa, in particolare per le specie protette o a rischio di estinzione che si trovano a convivere con le attività umane. Durante la presentazione ufficiale nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, alla quale abbiamo assistito, il sistema WADAS (Wild Animal Detection and Alert System) ha mostrato il suo potenziale per il monitoraggio e la protezione della biodiversità. Frutto della collaborazione tra Salviamo l’Orso, l’Università degli Studi dell’Aquila e il PNALM, con il supporto tecnologico di Intel e Reolink, questo sistema di intelligenza artificiale offre un metodo innovativo per identificare e monitorare gli animali selvatici, riducendo i rischi e facilitando la coesistenza con le comunità locali.
L’Intelligenza Artificiale per la conservazione
WADAS si basa su un motore di AI ottimizzato per funzionare su PC con processori Intel Core Ultra serie 200V. Questi dispositivi sono dotati di Neural Processing Unit (NPU) e grafica Intel Arc, permettendo l’elaborazione locale dei dati senza la necessità di server cloud. Questo approccio garantisce non solo una maggiore efficienza energetica, ma anche una riduzione dei costi operativi, rendendo la tecnologia accessibile per le attività di conservazione.
Parallelamente, le telecamere Reolink Go Ranger PT svolgono un ruolo cruciale nella raccolta dei dati, catturando immagini e video degli animali nel loro habitat naturale. Grazie a una visione notturna non invasiva con LED a infrarossi di 940 nm, questi dispositivi assicurano un monitoraggio costante senza disturbare la fauna.
Funzionamento e applicazioni pratiche
Il sistema WADAS permette di individuare e classificare le specie animali attraverso avanzati algoritmi di rilevamento e riconoscimento. Una volta identificato l’animale, il software invia notifiche in tempo reale agli operatori, permettendo di intervenire rapidamente in situazioni di pericolo. Questo meccanismo contribuisce a prevenire incidenti stradali, una delle principali cause di mortalità per specie come l’orso bruno marsicano.
La tecnologia può essere integrata con dispositivi remoti, come segnali luminosi per avvisare gli automobilisti della presenza di fauna selvatica o mangiatoie automatizzate progettate per ridurre il rischio che gli animali si avvicinino troppo ai centri abitati.
I risultati della sperimentazione
I test condotti fin dall’inizio del 2025 hanno dimostrato un’accuratezza del 97,4% nelle rilevazioni, confermando la solidità della tecnologia WADAS. La sua natura open source permette un costante sviluppo e miglioramento del software grazie al contributo della comunità scientifica e tecnologica.
La collaborazione con enti locali come il PNALM e Salviamo l’Orso è stata determinante per adattare il sistema alle specifiche esigenze territoriali. La profonda conoscenza degli esperti sulle dinamiche ambientali e sul comportamento della fauna selvatica ha reso possibile l’applicazione pratica di questa tecnologia in un contesto reale.
Conclusioni e prospettive future
L’integrazione di strumenti tecnologici avanzati con le politiche di conservazione può rivoluzionare il modo in cui proteggiamo la biodiversità. WADAS rappresenta un esempio concreto di come l’intelligenza artificiale possa diventare un alleato prezioso per le strategie di tutela ambientale.
Gli sviluppi futuri prevedono l’espansione del sistema su scala più ampia, con la possibilità di applicarlo in altri parchi naturali e riserve. L’obiettivo è creare un modello di coesistenza sostenibile, in cui la tecnologia non sia un ostacolo alla natura, ma un mezzo per garantirne la conservazione.
0 commenti