Verrebbe facile dire in questo caso che in Italia attiriamo le migliori competenze. Ma la verità è che – soprattutto nei settori tecnologici – il nostro ingegno non ha pari nel mondo. La prova è nelle imprese che stanno dietro le quinte, ma che sono ormai determinanti per il nostro quotidiano. Ad esempio ODB Magneti, un’azienda con sede in Italia che ha saputo distinguersi nel mercato globale dei magneti permanenti, settore strategico per l’industria moderna, dalla mobilità elettrica alle energie rinnovabili. E che combatte perché il predominio cinese del settore non sia una dipendenza ma sia invece dipendente dalla nostra professionalità: “Non sarà una strada facile, anche noi siamo costretti ad produrre in Cina i nostri pezzi – spiega l’ad Michele De Benedictis -. Però stiamo lavorando per imporre una transizione sostenibile, in attesa che l’Europa compia il suo lavoro per diventare un player importante in questo mercato strategico”.
ODB Magneti, un’eccellenza d’Italia
I magneti insomma sono dappertutto, e magari ve ne accorgerete quando spegnerete il vostro computer e sentirete il clic che accompagna questo gesto. Di sicuro la richiesta di componenti è in continuo aumento, e negli ultimi anni il dominio cinese nelle esportazioni ha destato preoccupazioni politiche ed economiche qui da noi e negli Stati Uniti. Con un valore globale di circa 260 milioni di dollari, il mercato dei magneti è altamente concentrato, e la Cina rappresenta il principale esportatore mondiale. In questo contesto, ODB Magneti emerge come uno dei protagonisti italiani di questo settore in continua espansione. Che potrebbe contribuire alla diminuzione della dipendenza europea dai produttori asiatici, favorendo la creazione di una filiera locale di terre rare.
Fondata oltre trent’anni fa, l’azienda con sede nel Varesotto è specializzata nella fornitura di prodotti magnetici ad alta performance e nella realizzazione di progetti personalizzati per una vasta gamma di clienti prestigiosi. Tra i quali Ferrero, Iveco, Luxottica e Lamborghini. Negli ultimi cinque anni, ha registrato una crescita del fatturato del 219,77%, che poi è il record italiano di risultati in questo settore, ed ha anche conquistato la posizione tra le 1000 aziende europee a più rapida crescita secondo il Financial Times, a conferma del suo ruolo di spicco nell’industria dei magneti permanenti. A gennaio 2024, lè stata inaugurata una nuova sede a Cocquio Trevisago, che ha ampliato la propria capacità operativa .
L’importanza delle terre rare
I magneti permanenti, realizzati principalmente con terre rare come neodimio e praseodimio, sono cruciali in numerosi settori industriali. Le applicazioni più comuni vanno dall’automotive alla farmaceutica, dall’energia al settore ICT. Ma potete trovarli anche nei vostri occhiali, così come in tanti oggetti che avete in tasca. Con la crescente diffusione dei veicoli elettrici e delle tecnologie green, la domanda è aumentata a ritmi vertiginosi: per le sole auto si prevede un incremento della domanda di 70.000 tonnellate entro il 2030. E le applicazioni tecnologiche che fanno uso di magneti permanenti comprendono poi turbine eoliche, robotica, elettronica, elettrodomestici e molti altri dispositivi, con un impiego annuo stimato di oltre 100.000 tonnellate. L’Europa importa il 98% dei suoi magneti dalla Cina, con un fabbisogno annuo di circa 16.000 tonnellate.
Anche ODB Magneti, come detto, basa la sua produzione in Cina, attraverso una rete selezionata di partner produttivi certificati, il che permette di mantenere elevati standard di qualità e tempi di consegna competitivi. Tuttavia, la crescente domanda di terre rare ha portato a sfide logistiche e di approvvigionamento. Il 95% dei veicoli elettrici attualmente in commercio utilizza magneti permanenti nei motori a trazione, essenziali per la loro alta densità di potenza e durabilità. Ma la scarsità di terre rare come disprosio e praseodimio ha reso prioritario il recupero di materiali già utilizzati. Tuttavia, in Europa il riciclo delle terre rare è ancora limitato, con meno dell’1% dei materiali riutilizzati.
L’obbiettivo dell’azienda
“Il nostro obbiettivo – spiega De Benedictis – è proprio quello di alimentare il mercato del riciclo dei componenti, necessario anche per una questione green. In questo momento stiamo lavorando su progetti a livello europeo e nel frattempo acquistiamo semilavorati di cui finire il processo di produzione in casa, in modo che i nostri clienti non abbiamo tempi lunghi per le consegne. Dobbiamo puntare su una produzione sostenibile, ma gli ostacoli sono ancora tanti. In Cina non c’è questa sensibilità, i processi di estrazione sono altamente inquinanti ma là non ci sono leggi che li frenano, e quindi la competizione è falsata”.
Dunque ci vuole un po’ di sano genio italiano. La strategia di ODB Magneti è sviluppare soluzioni innovative in Italia per i magneti in neodimio, noti anche come magneti NdFeB. Che sono tra i più potenti e vengono utilizzati per ridurre l’impatto ambientale nelle tecnologie. La capacità di conservare e amplificare i campi magnetici rende i magneti in terre rare componenti chiave per la sostenibilità, offrendo anche maggiore efficienza energetica.
Il problema dell’approvigiovamento
L’industria dei magneti, però, affronta anche sfide geopolitiche e di approvvigionamento. La Cina ha recentemente introdotto regolamentazioni sempre più rigide per le esportazioni di tecnologia per la lavorazione delle terre rare. Mentre Stati Uniti ed Europa stanno investendo nella creazione di siti produttivi per diminuire la dipendenza dall’export cinese. Località strategiche come Sumter e Fort Worth negli Stati Uniti e Narva in Estonia saranno nuovi poli produttivi per il trattamento delle terre rare, supportati da fondi pubblici e privati, e si prevede che tali stabilimenti inizieranno la produzione entro la primavera del 2025.
Per aziende come ODB Magneti, l’instabilità dei prezzi delle terre rare rappresentano a questo punto sia una sfida che un’opportunità. Con il calo dei prezzi al chilogrammo di molte terre rare negli ultimi tempi, l’azienda potrebbe bloccare i prezzi vantaggiosi per garantire costi contenuti sui prodotti finiti. E questa stabilità dei costi rappresenta un vantaggio competitivo, soprattutto considerando che i clienti operano in settori strategici in cui l’efficienza e l’ottimizzazione dei costi sono essenziali. Insomma: per puntare a una crescita in questo mercato bisogna affidarsi a idee e buon senso. Che, come dimostra la storia di ODB MAgneti, in Italia sembrano spesso avere la forza giusta per attrarsi.
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