Se le vostre caselle di posta sono invase da messaggi di posta indesiderata, newsletter e mille promozioni la colpa è anche di Gary Thuerk. Era responsabile marketing di una società informatica americana e 43 anni fa inviò un’e-mail pubblicitaria non richiesta a 400 utenti. Dando vita al fenomeno dello “spam”. Oggi il bombardamenti di mail spazzatura è un fenomeno che ci porta via tempo e sicurezza. Ecco i consigli di wiko e Kaspersky su come difendersi dallo spam.
Come difendersi dallo spam in 4 mosse
Oggi lo spam infatti può essere più di un semplice fastidio. Può diventare pericoloso, soprattutto se fa parte di un tentativo di phishing. Sempre più spesso le e-mail spam vengono inviate in massa da spammer e cybercriminali. Per cercare di sottrarre password, numeri di carte di credito, dettagli bancari e informazioni riservate e personali. Spesso anche per ricattare gli utenti in cambio di denaro.
I numeri dello spam
Resta comunque importante non abbassare la guardia, soprattutto perché oggi sempre più affidiamo ogni nostro dato sensibile al mondo online e al nostro smartphone. Dall’abbonamento al servizio di streaming preferito all’home banking.
La guida di Wiko e Kaspersky
Le due aziende hanno stilato una pratica guida su come difendersi e saper riconoscere le e-mail spam pericolose. Semplici e utili accorgimenti per non incorrere in pericoli e tenere al sicuro i propri dati:
- Verificare la fonte e prestare attenzione alle opzioni “unsubscribe” È fondamentale verificare che i messaggi provengano da fonti affidabili. Se non si ha certezza è meglio evitare di rispondere o cliccare i link contenuti all’interno dei messaggi sospetti. Ma attenzione anche alle opzioni “unsubscribe”. Gli spammer inviano false lettere di cancellazione dalle mailing list, nel tentativo di raccogliere indirizzi e-mail attivi. Facendo clic si aumenta semplicemente la quantità di posta indesiderata ricevuta. E, seppur scontato, scaricare l’app del proprio provider di posta elettronica solo ed esclusivamente da App Store ufficiali.
- Non utilizzare esclusivamente un unico indirizzo e-mail privato È importante creare più indirizzi mail. Il principale, nonché quello privato, deve possibilmente essere composto non solo da nome e cognome. Gli spammer creano elenchi di potenziali indirizzi e-mail, usando combinazioni di nomi, parole e numeri scontati. Sarebbe inoltre preferibile evitare di inserirlo in risorse online pubblicamente accessibili. Qualora non fosse possibile, mascherarlo scrivendolo in lettere e allegarlo sempre come file immagine invece che come collegamento. Se l’indirizzo dovesse essere scoperto dagli spammer, è importante cambiarlo onde evitare spam o possibili cyber-furti. Per registrarsi sui forum pubblici e nelle chat room, ad esempio, è bene creare un indirizzo di posta temporaneo pubblico da cambiare con una certa frequenza.
Sicurezza e precauzioni
- Utilizzare una soluzione di sicurezza con filtri anti-spam È buona abitudine installare sui didpositivi una soluzione di sicurezza. Che abbia database aggiornati sulle più recenti risorse di phishing e spam, che offra anche la possibilità di utilizzare i filtri anti-spam avanzati. Così come assicurarsi di usare le ultime versioni dei sistemi operativi o browser Web. E verificare che siano state applicate tutte le più recenti patch di sicurezza.
- Non diventare uno spammer Se proteggersi è essenziale, lo è anche evitare di diventare spammer noi stessi o di essere identificati come bot. Alcuni utili accorgimenti sono quello di prestare attenzione all’oggetto della mail evitando errori di ortografia e di grammatica e restando nei 50 caratteri circa. In più di essere parchi nell’utilizzo di emoji in oggetto e corpo e-mail e infine includere del testo “puro”. Anche se l’email sarà in parte in HTML, è necessario inserire sempre una parte di solo testo. Per fare in modo che il messaggio sia letto anche da coloro che non riescono a visualizzarlo correttamente in HTML. Il rischio, infatti, è che i filtri anti-spam utilizzati dai destinatari del messaggio lo classifichino come tale.
giornalista appassionato di tutto quanto fa tecnologia, caporedattore del quotidiano Il Giornale