Il computer quantistico è il prossimo step dell’informatica. Come abbiamo già scritto, diversi test si stanno effettuando per arrivare al suo utilizzo in vari campi. Che vanno oltre il fatto di avere un dispositivo più performante. La velocità e l’intelligenza di un computer quantistico permetteranno calcoli per ora inimmaginabili in un lasso di tempo che passerà da mesi e ore. Esiste però, come sempre, un problema di sicurezza. E al riguardo pubblichiamo un interessante studio condotto presso FoPRC, ovvero Foundation of Physics Research Center. Centro di ricerca indipendente con sede in Calabria sui fondamenti della fisica e delle tecnologie avanzate.
Il computer quantistico e i problemi di sicurezza
La difesa dagli attacchi informatici, in epoca contemporanea, è divenuta, con sempre maggiore frequenza, una vera e propria occupazione. A farne le spese sono, in particolare le aziende e le istituzioni, i cui sistemi custodiscono informazioni riservate e utilizzate a scopo lavorativo. I sempre più frequenti e invasivi attacchi hacker ai sistemi informatici nazionali e stranieri dimostrano, in maniera inequivocabile, la fragilità degli attuali sistemi di criptazione-decriptazione dei dati. E la necessità di realizzare metodi e procedure ancora più affidabili di quelle esistenti.
La questione si pone in maniera stringente, specialmente in quei settori ritenuti strategici. Come, per esempio, le telecomunicazioni, le infrastrutture, i trasporti, la produzione e distribuzione di energia, la sicurezza, la sanità e le transazioni finanziarie. Da questo punto di vista i sistemi di criptazione quantistica potrebbero rappresentare una soluzione futura e definitiva al problema della sicurezza informatica e cibernetica. Tuttavia, per essere efficaci in misura concreta, tali sistemi hanno bisogno di potenze di calcolo enormi e di computer quantistici in grado di superare gli attuali limiti che essi stessi presentano.
La novità del FoPRC
In questo senso, una novità significativa viene dalla Calabria e, in particolare, dagli studi avanzati condotti presso il FoPRC (Foundation of Physics Research Center). Un centro di ricerca internazionale indipendente, con sede in provincia di Cosenza. Il progetto, ideato e coordinato dal professor Luigi Maxmilian Caligiuri, fisico, fondatore e direttore della struttura scientifica, ha permesso di progettare un computer quantistico più piccolo, più potente, più stabile. E adattabile di quello concepito dai grandi colossi dell’informatica.
Il modello di ipercomputer quantistico, messo a punto presso FoPRC si pone come strumento in grado di fornire la necessaria velocità di calcolo, affidabilità, stabilità e scalabilità richiesta da tali tipi di applicazioni. In estrema sintesi, i risultati della ricerca condotta presso il FoPRC, rispetto a quanto esistente oggi nel panorama internazionale, possono essere così riassunti:
- Velocità di calcolo esponenzialmente maggiore rispetto ai sistemi attualmente concepiti e realizzati. E tempi di calcolo costanti, pur aumentando (anche virtualmente all’infinito) il numero di operazioni eseguite per unità di tempo;
- Stabilità del sistema contro la decoerenza ambientale anche a temperature vicine a quella ambiente. Senza bisogno di particolari infrastrutture di raffreddamento;
- Estrema controllabilità degli stati quantistici del sistema;
- Basso consumo di energia e assenza di emissioni inquinanti;
- Dimensioni ridotte e impiego di materiali di molto più semplice realizzazione;
- Scalabilità con conseguente aumento esponenziale della velocità di calcolo. Con aumenti di richieste energetiche trascurabili.
Un nuovo modello di computer quantistico
Tali risultati indicano, chiaramente, la possibilità di realizzare un nuovo modello di computer quantistico in grado di superare gli attuali limiti computazionali. Introducendo una nuova frontiera nel settore del calcolo quantistico. Le cui applicazioni, sia nel campo teorico, sia in quello delle applicazioni tecnologiche avanzate appaiono profonde e oggi inimmaginabili.
In particolare, con riferimento al tema della sicurezza informatica, il sistema di ipercalcolo ideato da Caligiuri consentirebbe non soltanto di rivoluzionare gli attuali sistemi di criptazione/decriptazione dei dati basati su chiavi di cifratura pubbliche/private. E sulla fattorizzazione di grandi numeri primi. Ma, soprattutto, di realizzare in maniera efficace, e su larga scala, i sistemi di criptazione propriamente quantistica quali la QKD (“Quantum Key Distribution”).
Ciò consente la creazione e la trasmissione di chiavi quantistiche ad altissima velocità e affidabilità. Rendendo così i sistemi di comunicazione e archiviazione delle informazioni praticamente impenetrabili rispetto ad attacchi informatici quali quelli messi in atto di recente, o futuri. «Il sogno non molto lontano – afferma il professor Caligiuri – è la possibilità di disporre di un sistema che sia applicabile quotidianamente in molti ambiti della vita civile. E che ci consenta di scoprire nuove e più fondamentali leggi dell’Universo fornendoci una più profonda comprensione della realtà dal micro al macro cosmo, passando per la dinamica della vita».