Donald Trump non è più il presidente degli Stati Uniti, ma il trumpismo lascia straschichi. Anche perché l’amministrazione Biden, nei confronti della Cina, sembra avere lo stesso atteggiamento di chiusura. Così è notizia di oggi che Xiaomi ha fatto causa al governo Usa per essere stata inserita in una black list di aziende che avrebbero legami stretti con l’esercito popolare cinese. Almeno secondo gli americani.
La causa di Xiaomi contro gli Usa
La notizia è stata diffusa questa notte. Xiaomi nega di essere una minaccia per la sicurezza americana e chiede l’immediata rimozione dalla lista nera. Non si tratta dello stesso trattamento riservato a Huawei, ovvero il ban dall’uso dei servizi di Google. Ma in ogni caso l’azienda cinese teme ripercussioni economiche.
Così ecco la causa ai dipartimenti della Difesa e del Tesoro degli Stati Uniti presentata presso la corte distrettuale del District of Columbia. Xiaomi chiama davanti al giudice Lloyd Austin, l’attuale segretario della Difesa, e Janet Yellen, segretario del Tesoro. Che ereditano la decisione presa da Trump.
Xiaomi in America
Xiaomi ha diversi partner negli Stati Uniti. In primis Qualcomm, che fornisce i processori. E poi investori come Vanguard Group e State Street Corp. In Usa però non vende gli smartphone ma soltanto alcuni accessori.
Il brand asiatico definisce illegale la decisione della precedente amministrazione Usa. Presa senza che “siano state fornite motivazioni a supporto della decisione” e “in modo arbitrario e irragionevole”. Si attende nelle prossime ore uno statement ufficiale da parte dei vertici dell’azienda.

giornalista appassionato di tutto quanto fa tecnologia, caporedattore del quotidiano Il Giornale
