Un’inaugurazione in grande stile, per un nuovo concetto di megastore. Si chiama Tech Village e come dice Guido Monferrini, Ceo Italia di Mediaworld (la catena che ha inaugurato il nuovo megastore), «il nuovo format, unico al mondo, combina perfettamente le tre ragioni principali per il cliente: bisogno, scoperta, passione».
Il nuovo Tech Village di Milano
Da Viale Certosa al mondo
Lo store disegnato dall’architetto Fabio Novembre è il primo di una serie che Mediaworld ha intenzione di aprire in tutti i Paesi. Il progetto è stato pensato come una tipica piazza italiana, che presenta sull’esterno il porticato con le botteghe più importanti. E all’interno della piazza c’è il mercato, dove si acquista. Un’idea di come il made in Italy pensa al suo futuro, ristrutturando le sue origini.
Il punto vendita diventa così il mix tra la vendita fisica tradizionale e l’esperienza assicurata dalla qualità dell’assistenza personale delle botteghe. Dove viene esposta la tecnologia più di impatto. Il Tech Village così si trasforma in uno spazio di comunicazione, oltre che di commercio. Con un design che invoglia alla visita grazie a due arterie principali di flusso dei clienti e un’area relax-ristoro.
Le botteghe grandi marchi
Il progetto ha convinto diversi grandi marchi hitech ad aprire il loro spazio all’interno del villaggio. Nomi come Amazon, Apple, Haier, Huawei, Samsung, Sky, Xiaomi e altri. Nelle botteghe non si vende nulla, ma si compie un’esperienza di test, simulazioni, anteprime, consulenze esclusive e formazione. Con personale dedicato e qualificato.
Si dà dunque forma a quello che sarà un formato di vendita che si abbina alla crescita dei negozi online, indispensabili durante l’emergenza coronavirus. E non è un caso che questo nuovo concetto commerciale nasca grazie alla tecnologia. Che non è solo una vetrina di prodotti a getto continuo ma anche una fonte di innovazione necessaria.
giornalista appassionato di tutto quanto fa tecnologia, caporedattore del quotidiano Il Giornale