Il 2024 dovrebbe essere un anno importante per il Vision Pro di Apple presentato lo scorso giugno. Ma se ancora non è ben chiaro quando il visore sarà in vendita, spunta a sorpresa la firma di Jony Ive su un brevetto concesso all’azienda di Tim Cook. L’uomo che ha inventato il design dei prodotti della Mela è insomma tornato protagonista. E il suo lavoro illustra le modalità con cui lo schermo esterno di un generico display montato sulla testa potrebbe essere utilizzato per indicare ciò che l’utente sta vedendo alle persone che lo circondano.
La firma di Jony Ive sul brevetto per Vision Pro di Apple
Come rivela il portale specializzato The Verge, sebbene il brevetto non riguardi specificamente il Vision Pro e la sua funzione di visualizzazione “EyeSight”, alcune delle idee hanno influenzato le caratteristiche dell’auricolare finale. Apple ha parlato pubblicamente di come lo schermo esterno del Vision Pro possa permettere agli estranei di vedere gli occhi della persona che indossa le cuffie. O di visualizzare un motivo colorato che indica che chi lo indossa è completamente immerso nella VR.
Le immagini del brevetto illustrano in dettaglio come il display esterno possa essere utilizzato per alcune applicazioni dall’aspetto più futile. Come la visualizzazione del meteo, degli occhiali da sole sul viso, di un cartello “non disturbare” o con la sostituzione degli occhi di chi lo indossa con le icone di Zoom.
La funzionalità Eye Sight
L’aver ottenuto un brevetto non significa però che quello che è stato ideato sarà presente nel Vision Pro o in altre cuffie Apple. Piuttosto che con il display EyeSight Apple sta entrando in un territorio inesplorato, nel quale tutto è ancora da scoprire. Non sappiamo, per esempio, se il display sarà un modo utile per interagire con chi indossa le cuffie Vision Pro o se sarà semplicemente ornamentale.
In ogni caso non si dovrebbe aspettare molto: Apple sembra molto vicina al lancio del Vision Pro. Che in ogni caso non sarà, alemo da subito, un prodotto di massa: il prezzo di 3500 dollari e le sua caratteristiche fanno pensare che Cupertino si rivolgerà a un mondo business.
Il ritorno di Jonathan
La firma Jony Ive sul brevetto è comunque una sorpresa. Il “papà” dell’iPhone (e non solo) aveva lasciato Apple nel 2019 per fondare una sua società, LoveFrom. Tim Cook gli aveva concesso un contratto triennale (pare alla cifra esorbitante di 100 milioni di dollari) che nel 2022 non era stato più rinnovato.
Sembrava insomma che Ive non avrebbe lavorato mai più per Apple, infastidita dal fatto che molti suoi designer avessero lasciato l’azienda per andare a lavorare con lui e con il suo socio Mark Newson. Ora invece ecco di nuovo il suo tocco magico, che non sappiamo però se diventerà effettivo.
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