Un quarter Lenovo da record. Il gruppo cinese festeggia il fatturato del terzo trimestre, nel quale ha raggiunto il livello record di 14,1 miliardi di dollari e il decimo trimestre consecutivo di crescita su base annua.
A questo si aggiunge che l’utile al lordo delle imposte è cresciuto dell’11% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, raggiungendo i 390 milioni di dollari. E che anche l’utile netto è aumentato dell’11% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 258 milioni di dollari.
Numeri importanti dunque, nonostante le difficoltà del momento che probrabilmente si rifletteranno sui prossimi periodi di rilevamento. Ma in ogni caso c’è ottimismo, perché comunque l’innovazione sempre più spinta di prodotti e servizi sta producendo risultati. E il quarter Lenovo lo dimostra. Ne abbiamo parlato con tre importanti manager italiani del gruppo. Ovvero: Emanuele Baldi, AD di Lenovo Italia; Alessandro de Bartolo, Country Manager Data Center Group; Carlo Barlocco, Executive Director Mobile Business Group Europe Expansion.
Il quarter Lenovo da primato
Il commento ai risultati
Emanuele Baldi:“Sono risultati migliori delle aspettative, i problemi con componentistica Intel faceva prevedere un sofferenza. La domanda è stata forte, ed è stato positivo il riscontro geografico anche nell’area EMEA. Per l’Italia si tratta di un ottimo trimestre: di solito nel terzo quarto si soffre di più. Il messaggio generale è che le nostre fabbriche nel Q3 hanno gestito tutto al meglio per accontentare la domanda. Così alla fine abbiamo consegnato fino all’ultima macchina che avevamo in magazzino”.Alessandro de Bartolo:“Nel settore Data Center c’è stato un aumento significativo dei volumi spediti e nessuna sofferenza di gestione. Il bello è che la componente di business più cresciuta non è quella hyperscale ma quelle di aziende più vicine al mondo italiano. ne settore è stato il trimentre più alto del 16 per cento degli ultimi anni. C’è stata una crescita del 40 per cento per le soluzioni più creative, e promettente è la crescita di quelle di mercato”.Carlo Barlocco:“La parte mobile è in linea con il piano, motorola sta ripartendo forte. L’azienda ha investito molto nell’America Latina, mentre ha avuto riscontri più piccoli e negativi negli Stati Uniti per la mancanza di componenti. Fare profitto da cinque quarter in fase di rilancio è positivo: in Europa il progetto è di avere una gamma più adatta e investire in servizi, 5G, enuove tecnologie. Lavoriamo per far uscire nuovii modelli per ampliare il portafoglio da fascia zero a quellapremium. L’effetto dell’arrivo del razr si vedrà nel nuovo quarter: il feedback è già positivo, considerando che si tratta di un prodotto da 1600 euro”.
L’impatto del coronavirus
Emanuele Baldi:“Ovviamente la vicenda virus incide e inciderà. Ci siamo attrezzati bene a gestire problema: abbiamo trenta fabbriche in tutto il mondo che lavorano per attutire l’impatto. Poi è chiaro che in Cina si produce la componentistica: si sta aniziando ad riaprire le fabbriche, c’è la quarantena, c’è stato il capodanno allungato. Anche i trasporti un problema, ma la dislocazione ci aiuterà. Per ora non siamo in grado di dimensionare l’impatto a livello competitivo”.
L’importanza dell’innovazione
Alessandro de Bartolo:“Tutti i dati del quarter Lenovo confermano che innovare è indespensabile. C’è in atto una rivoluzione tecnologica nelle PMI, il secondo aspetto è la semplificazione delle infrastrutture: la somma dei fattori sta cambiando il Paese”.Carlo Barlocco: “C’è molta attesa, razr ha avuto benefici nel far conoscere motorola alle nuove generazioni. Fino a poco tempo fa i telefoni erano più o meno tutti uguali. Il nostro progetto sta trainando i big del mercato su un form factor diverso. Questo è positivo: un buon manager deve pensare di allargare il mercato più che a qualche pezzo in meno venduto. Questa settimana cominceremo a ricevere nuovi pezzi, ma abbiamo i dati accensione che ci mostrano centinaia di nuovi pezzi al giorno in circolazione. Questo vuol dite che anche i ragazzi lo hanno apprezzato”.
Foldable e 5G , questo è il futuro?
Emanuele Baldi: “Riguardo ai pc abbiamo lanciato Thinkpad X1 foldable. Solo ora però verrà rilasciato Windows per i pieghevoli: siamo agli inizi di un formato interessante. Bisogna vedere se il modello d’uso che cambia prende piede. Noi ci crediamo e pensiamo che diventerà un segmento importante, anche se ovviamente un segmento. In uno-due tre trimestri avremo dei riscontri”.Alessandro de Bartolo:“Un foldable data center non l’abbiamo… Scherzi a parte l’equivalente è la miniaturizzazione, che affronta i problemi di carichi di lavoro con dispositivi compatti e resistenti. Ci protrebbero essere a breve altre novità, come la stretta collaborazione tra i data center delle aziende e i grandi servizi cloud”.Carlo Barlocco:“Il 5G sta arrivando a macchia di leopardo: in Svizzera coprirà a brevissimo tutto il Paese per esempio. L’Italia non è mai stato pioniere e l’attenzione alla sicurezza mondiale potrà rallentare la diffuzione. Prevedo che dovremo aspettare la seconda metà del 2o21 per vedere servizi che facciano capire il perché dei costi in più a cui il cliente va incontro. Ci vuole l’esperienza wow, quella che oggi solo il gaming può dare. Importante sarà avere device con un prezzo accessibile per metterli in mano a più persone. E noi abbiamo un progetto su questo”.
L’Italia che verrà
Emanuele Baldi: “Ci vuole un cambio di passo dai dispositivi ai servizi. Siamo in evoluzione, cambiaranno le abitudini. L’Italia forse inizialmente era un po’ arretrata in questo percorso, poi qualcosa è cambiato, soprattutto nella telefonia mobile. Credo che la tecnologia continuerà ad evolvere e ormai non vedo particolari resistenze al cambiamento”.Alessandro de Bartolo:“Sottoscrivo, il nostro ruolo è guidare lo sviluppo tecnologia e suggerire al mercato. Abbiamo grande capacità di strumenti per farlo, la prospettiva è positiva”.Carlo Barlocco:“Non è solo con i prodotti che si cresce ma con con l’esempio. Lenovo fa della mobility, del lavorare da remoto con i suoi prodotti, non un argomento di vendita ma appunto una guida. Aziende come la nostra devono far vedere come le soluzioni possono essere applicate. In più si sta ringiovanendo il management delle aziende: una volta nei momenti di crisi si tagliavano investimenti e ricerca, ora la classe dirigente sta aiutando a cambiare la profondità dell’innovazione”.
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