Addio Intel. La rivoluzione annunciata dei nuovi Mac di Apple è arrivata: dopo 15 anni Cupertino cambia i processori ai suoi computer, seguendo la strada fatta con iPhone a iPad e passando a un’architettuta Arm. Questo è insomma il succo dell’annuncio fatto in streaming per l’ultima presentazione dell’anno. Il nuovo processore si chiama M1 e in realtà è un Soc, ovvero un “System on Chip”: racchiude tutto quel serve – elaboratore, grafica, Ram – nello stesso pezzo di silicio. Come accade appunto nei dispositivi mobile.
Apple, ecco M1 e i nuovi Mac
Superiore in tutte le prestazioni
Si tratta dunque di un processore con tecnologia a 5 nanometri e 16 milioni di transistor. E non solo garantisce prestazioni superiori alle precedenti soluzioni, ma anche consumi largamente inferiori per una durata della batteria che in certi casi quasi raddoppia. Una specie di traduttore, chiamato Rosetta 2, garantirà inoltre la compatibilità con le applicazioni per Intel, in attesa delle app universali.
Unico vero problema di questa rivoluzione è che non sarà più possibile utilizzare Boot Camp per far avviare i Mac in modalità Windows. E un’altra cosa che non verrà più consentita è il supporto alle eGpu, le schede video esterne. La Ram massima possibile è di 16 Gb.
MacBook Air
Il primo dei nuovo computer con M1 presentati è la riedizione dell’Air a 13 pollici, esattamente un 13.3 con Retina Display. Il laptop è privo di ventole e silenzioso, con prestazioni dichiarate fino a 3,5 volte superiori rispetto alla CPU dell’Air di precedente generazione e una grafica fino a 5 volte più veloce. Anche gli SSD sono stati presentati come doppiamente più veloci.
Come detto ci sarà anche una migliore durata della batteria. Navigando sul web in Wi-Fi, il nuovo MacBook Air avrà un’autonomia di 15 ore, mentre nella riproduzione dei video off-line si raggiungeranno le 18 ore. Sei in più rispetto al suo predecessore. E comunque si tratta comunque della durata della batteria più lunga mai vista su un MacBook Air. Che presenta due porte Thunderbolt con supporto Usb 4.
MacBook Air con chipset M1 sarà disponibile a partire dal 17 novembre al prezzo di 1.159 euro.
MacBook Mini
La scatoletta da attaccare al monitor diventa un computer ancor più versatile. Il chip M1 porta una CPU a 8 core con prestazioni fino a 3 volte più veloci rispetto alla generazione precedente. Con un incremento sino a 6 volte superiore delle prestazioni grafiche, permettendo al Mac mini di affrontare con compiti ad alta intensità di prestazioni come il rendering 3D complesso.
Secondo quanto dichiarato da Apple, confrontato con la generazione precedente il Mac mini con alimentazione M1 può:
- compilare il codice in Xcode fino a 3 volte più veloce;
- giocare un gioco ad alta intensità grafica come “Shadow of the Tomb Raider” con frame rate fino a 4 volte più alto;
- rendere una linea temporale complessa in Final Cut Pro fino a 6 volte più veloce;
- per la produzione musicale utilizzare fino a 3x altrettanti plug-in in tempo reale in Logic Pro;
- aumentare la risoluzione di una foto in Pixelmator Pro fino a 15 volte più veloce e utilizzare framework ML come TensorFlow o Create ML, ora accelerati dal chip M1.
Il Mac mini è dotato anche di un design termico avanzato e supporta fino a due display, tra cui Apple Pro Display XDR con una risoluzione completa di 6K. Ha il Wi-Fi 6 per prestazioni wireless più veloci e Secure Enclave in M1 per la sicurezza. Ora è disponibile a 819 euro, più di 100 euro in meno rispetto al modello quad-core della precedente generazione.
MacBook Pro
Anche il MacBook Pro da 13 pollici diventa fino a 2,8 volte più veloce rispetto alla generazione precedente. Offrendo prestazioni che cambiano i giochi durante la compilazione del codice, la transcodifica dei video, l’editing di foto ad alta risoluzione e altro ancora. La GPU 8-core è fino a 5 volte più veloce, permettendo agli utenti di godere di prestazioni grafiche super lisce sia che stiano progettando un gioco ad alta intensità grafica che un nuovo prodotto.
Le prestazioni di risparmio energetico consentono fino a 17 ore di navigazione web wireless e fino a 20 ore di riproduzione video. Raddoppiando così la durata dei precedenti Mac. Riguardo alle prestazioni dichiarate da Apple il nuovo Pro con M1:
- costruisce il codice in Xcode fino a 2,8 volte più veloce e rende un titolo 3D complesso in Final Cut Pro fino a 5,9 volte più veloce:
- crea scene di gioco complesse in Unity Editor fino a 3,5 volte più veloce;
- esegue compiti ML in Create ML fino a 11 volte più velocemente;
- separa i beat, gli strumenti e le tracce vocali di una registrazione in tempo reale in djay Pro AI, grazie alle prestazioni del Neural Engine;
- riproduce video ProRes 8K in qualità completa, 8K ProRes in DaVinci Resolve senza far cadere un singolo fotogramma:
- compila quattro volte più codice con una sola carica, grazie alle prestazioni che cambiano il gioco per watt del chip M1.
Altre nuove caratteristiche del nuovo MacBook Pro da 13 pollici includono microfoni di qualità da studio per registrazioni e chiamate super nitide. E l’ultimo ISP della fotocamera Apple nel chip M1 consente immagini più nitide e maggiori dettagli nelle ombre e nei punti salienti delle videochiamate. Dispone di due porte Thunderbolt con supporto USB 4 ed è disponibile a 1479 euro.
Big Sur
Tutti i nuovi Mac sono dotati di Big Sur, l’ultima versione del sistema operativo. Che introduce una riprogettazione completamente nuova ma immediatamente familiare, e potenti aggiornamenti alle applicazioni, tra cui Safari, Messaggi e Mappe. Big Sur è stato progettato per sfruttare al meglio tutte le capacità e la potenza di M1, offrendo un enorme aumento delle prestazioni, una maggiore durata della batteria e protezioni di sicurezza ancora più forti.
Tutto il software Mac di Apple è ora universale e funziona in modo nativo sui sistemi M1. E le applicazioni per iPhone e iPad possono ora essere eseguite direttamente sul Mac. Inoltre, le basi di Big Sur sono ottimizzate per sbloccare la potenza dell’M1, comprese le tecnologie di sviluppo di Metal per la grafica e Core ML per l’apprendimento automatico.

giornalista appassionato di tutto quanto fa tecnologia, caporedattore del quotidiano Il Giornale
