Dunque: l’obbiettivo è andare oltre. Questo significa Meta, ovvero il rebranding di facebook nel momento più difficile della sua storia. E chiariamolo: non è che facebook sparirà. Ma sarà uno degli aspetti del metaverso, ovvero quella realtà virtuale che si mescola a quella reale, che sarà il futuro social del mondo. Almeno secondo Mark Zuckerberg. Persone che non ci sono che si incontrano in un luogo che non c’è ma che interagiscono. Davvero è il futuro che ci aspetta?
A proposito di facebook e del metaverso
Il discorso di Mark Zuckerber riguardo a facebook e al metaverso è chiaro: rilanciare il suo business in un momento di difficoltà. Meta dovrebbe segnare un cambiamento radicale nella gestione dell’azienda: “Nel corso del tempo, spero che saremo visti come un’azienda del metaverso e voglio che il nostro lavoro e la nostra identità siano ancorati a ciò che stiamo costruendo”. Il succo è che il futuro passa da tutti noi consumatori, disposti a essere cittadini della piattaforma Horizon VR e a svilupparla partecipando attivamente. Per farlo dovremo indossare i visori Oculus Vr e farci trasportare in un mondo in cui fisicità e irrealtà costruiscono ambienti – per ora – da fantascienza.
Tutto bello: ma quali sono le regole? Ecco, su questo Mark non ha dato certezze. Nel perfetto stile di un mercato, quello della tecnologia, in cui si parla spesso di meraviglie ma si fa fatica a volte a dimostrare in concreto quali siano i benefici. La domanda è: perché dovrei vivere attraverso un mio avatar situazioni in cui vorrei essere presente in prima persona? Davvero mi piacerebbe giocare a carte con qualcuno dall’altra parte del globo seduto sul mio divano con un casco in testa? O vedere una partita di ologrammi in uno stadio ricostruito al computer? E soprattutto: Meta, in tutto ciò, cosa e come ci guadagnerà?
Il mondo degli avatar
Il facebook degli avatar e il metaverso non sono discorsi astrusi, tutt’altro. E i primi tentativi di utizzare degli alter ego digitali hanno un senso se rapportato a situazioni in cui l’utilizzo del web può renderci la vita più facile. Chessò: comprare dei vestiti sul web con la sicurezza di non sbagliare misure. Introdurre invece la felicità senza fisicità, nel momento in cui il Covid ha dimostrato che la mancanza di contatto fisico provoca un danno psicologico, può essere un rischio. E in questo il progetto Meta desta qualche dubbio (ma noi non siamo visionari e dunque è probabile che sbagliamo).
La storia delle tecnologia ha dimostrato che è dai tentativi, e quindi anche dai fallimenti, che si arriva al successo e al progresso. E soprattutto quando si hanno tanti soldi da investire è giusto provarci. Però Zuckerberg prima di convincerci che il nuovo facebook nel metaverso è quello di cui abbiamo bisogno, dovrebbe spiegare su quali leggi si baserà la nuova Terra promessa. Quello che sta emergendo in questi giorni – ovvero la mancanza di controllo su campagne d’odio o addirittura la censura agli oppositori dei governi (per esempio in Vietnam) per non perdere affari miliardari – non rassicura. E su questo finora non abbiamo sentito spiegazioni. Che vorremmo sentire di persona e non via avatar.
A questo link trovate la Founder’s Letter di Mark Zuckerberg riguardo a Meta.
A questa pagina le novità sulla realtà virtuali.
Qui invece la situazione attuale dello sviluppo della realtà aumentata.
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