TraMe&Tech ha deciso di dare voce digitale all’Italia colpita dal coronavirus. Cercando di raccontare storie, iniziative, realtà e problemi. Da un punto di vista tecnologico e non solo. Ad esempio qui sotto leggerete la situazione drammatica di uno dei comuni più colpiti da Covid-19, ovvero Alzano Lombardo.La nostra iniziativa non è una tantum: nelle prossime ore vi faremo sapere come ci stiamo organizzando. “Diamo una voce digitale all’Italia colpita dal Coronavirus” è una piattaforma che stiamo approntando e alla quale – se vorrete – potrete dare una mano. Come dicono quelli bravi: stay tune.
Il dramma di Alzano Lombardo
di Serenella Bettin
Alzano Lombardo è un comune di poco più di 13 mila abitanti. Sta poco più su di Bergamo, la punta di quel triangolo della morte tra Lodi e Lecco.
Immerso nella natura, fa parte della comunità montana della Valle Seriana. Qui c’è anche un parco, il Montecchio, e vari sentieri. Fino a poche settimane fa la vita scorreva “normalmente”, i bambini andavano al parco, i ragazzini in biblioteca, le mamme passeggiavano, la gente stava in mezzo alla natura e c’erano anche quelli che facevano jogging. Ma adesso.
Adesso è un andirivieni di carri funebri, un viavai di ambulanze, di sirene; adesso è un coro soffocato e disperato di richieste di aiuto. Perché adesso, adesso qui non si contano nemmeno più i contagi, si contano solo i morti. Morti, morti, soltanto morti.
Negli ultimi venti giorni solo ad Alzano sono morte 50 persone, il che vuol dire di media due persone al giorno. Anche a Telgate, un comune di appena 5 mila abitanti, che sta a venti minuti da Alzano, sono messi così. Sabato sono morti in cinque. Ogni ora si sente un’ambulanza passare. Ogni ora speri che dentro quel suono soffocato di sirene a tutto spiano ci sia qualcuno che ce la faccia. Che rimanga su questa terra.
“A ogni ora si sente un’ambulanza – ci racconta Elena Battistello – la messa viene trasmessa in diretta Facebook, gli ospedali sono pieni e inavvicinabili, tutte le attività stanno chiudendo e l’autostrada A4 è vuota, deserta, a ogni rotonda ci sono vigili e carabinieri. È assurdo ma purtroppo è tutto vero”.
Il dolore del sindaco
“Il quadro è molto drammatico – spiega il sindaco di Alzano, Camillo Bertocchi – i numeri dei contagi ormai non ci vengono nemmeno più dati, hanno perso di significato. In venti giorni abbiamo perso cinquanta persone. La situazione è molto difficile, e il problema grande non è solo quello degli ospedali, ma anche dei trattamenti a domicilio. Gli operatori e i sanitari non hanno possibilità di andare nelle case in modo efficace, sta diventando difficile fornire anche l’ossigeno”.
Un ospedale quello di Alzano con 90 posti letto che è stato trasformato completamente per i casi Covid, in piedi è rimasto solo il reparto psichiatria. E il problema riguarda anche la mancanza di protezioni. Di presidi individuali. Mascherine, guanti, tute. Tutto quello che può servire per proteggersi da questo bastardo. “Zero protezioni – dice ancora Bertocchi – non si trovano mascherine, mancano non solo per i medici ma anche per tutto il personale sanitario e per quelli delle onoranze funebri”.
Un comune quello di Alzano che di media conosceva 110 funerali l’anno, ma ora, ora sono troppi e più passano i giorni, più aumentano. “Abbiamo tante salme collocate nelle camere mortuarie – conclude il sindaco – e noi come Comune ci siamo attrezzati. Siamo noi a dotare i medici dei presidi. La nostra è una richiesta di aiuto perché la situazione è molto drammatica; i morti non tendono a diminuire, anzi più i giorni passano, più i decessi aumentano. Senza dispositivi di protezione individuale poi diventa difficile operare. Si rischia di ammalarsi, sia il personale medico, sia quello delle onoranze funebri”.
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