Gianluca Di Pietro è il general manager Italia di Hisense,
un brand cinese molto apprezzato nel ramo Tv. E un’azienda che ovviamente è finita in pieno ciclone coronavirus, visto appunto il Paese di produzione della casa madre: “Come uno tsunami. Eppure alla fine dal punto di vista operativo per noi non è cambiato granché”. Ecco cosa prevede per il futuro del settore.
Intervista a Gianluca Di Pietro (Hisense)
di Marco Lombardo
Come avete fatto a contenere i danni?“Diciamo un po’ per lungimiranza: noi per fortuna con l’online ci avevamo visto lungo grazie alla partnership diretta con Amazon. Molto del nostro traffico di acquisto è lì e abbiamo tenuto botta all’azzeramento della vendita in negozio”.Ce la state facendo, insomma.“Per fortuna. Anzi, per contro, una delle lezioni è che lo smart working fatto bene può dare dei vantaggi. Fino a un mese e mezzo fa se ne parlava in azienda ed erano molte le resistenze. Oggettivamente al rientro, organizzato bene, sarà una forza”.Nessun problema?“Certo che sì: lato distribuzione son saltate tutte le consegne, con ripercussioni sulla gestione del business. In Italia abbiamo avuto una situazione a macchia di leopardo: negozi aperti in Veneto e al sud, ma la presenza dei clienti è zero”.Si riparte grazie alle offerte?
“Sì e no: non vogliamo fare un push estremo perché Tv ha margini abbastanza risicati. Però alla ripresa sulla distribuzione faremo un promozionale spinto, per far ripartire i flussi di cassa”.
Lato ripresa. Si punterà sul vecchio aspettando il nuovo?
“Magari all’inizio. I nuovi lanci sono rinviati a giugno-luglio. In più non abbiamo neanche gli Europei, di cui siamo sponsor. Diciamo che almeno ne potremo parlare fino al 2021”.
I consumatori cosa devono aspettarsi, insomma?
“Tutte le aziende hanno tagliato gli arrivi, l’ultimo quarter non sarà favorevole. Prevedo un paio di mesi di forti promozioni, ma poi i prezzi saranno un po’ più alti”.
Bisogna affrettarsi.
“Bisogna riorganizzarsi. Siamo stati colpiti da un evento epocale che cambierà il comportamento del consumatore”.
Come vede Gianluca Di Pietro questo cambiamento?
“Questo stop impatterà sulle scelte, saranno più oculate. Si starà attenti al valore per il denaro che si spende, le decisioni d’acquisto saranno più lente. Il rischio di contrazione c’è. Lo Switch off digitale forse aiuterà”.
Un impegno duro per il settore.
“Non dobbiamo solo limitare le perdere ma dobbiamo reinventarci. Questo periodo ha portato un sacco di gente a provare per la prima volta il web e continuerà a farlo”.
La corsa alla tecnologia rallenterà?
“Possibile: ne usciamo con le ossa rotte, in un mercato che soffriva. Siamo arrivati a questo momento, se posso dire così, già con l’influenza: è giusto fare una riflessione. E portare cambiamenti positivi”.
Quali?
“Prima eravamo lì tutti i giorni a guardare i numeri. Adesso conterà la sostanza: la gestione di risorse umane, il modo di comunicare con i clienti, il ciclo di vita dei prodotti. Eravamo abituati a cambiare ogni sei-otto mesi, ora bisognerà saper valorizzare quello che si ha”.
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