Arturo Mercurio è il presidente di AssoCSP, l’associazione che raduna tutte quelle aziende che riempiono i nostri smartphone con intrattenimento e informazione.
Un settore che si è evoluto, da quando bastava un clic sbagliato per vedersi accreditare pagamenti indesiderati per servizi di cui non si voleva fruire.
L’associazione insomma ha proprio questo senso: dare credibilità e ordine a un business nato un po’ alla rinfusa con il boom degli smartphone. E il suo nuovo numero uno (è stato eletto il 28 febbraio), spiega i motivi per cui non è più tempo di pregiudizi.
Intervista ad Arturo Mercurio (AssoCSP)
di Marco Lombardo
Dottor Mercurio, come può rassicurare noi consumatori?“Innanzitutto dico: è vero, il passato ha lasciato qualche ombra. Ma sono qui appunto per spiegare che, conoscendoci, ci si rende conto dell’eccellenza delle nostre aziende. Un’ eccellenza italiana ma anche internazionale”.Cominciamo spiegando cosa fate.“Facciamo in pratica infotainment. Produciamo contenuti che vanno dall’informazione e l’intrattenimento. Per esempio: le news generalistiche arrivano sia scritte che tramite appositi Tg”.Utilizzando fonti serie, ovviamente.“Le dico solo che siamo partner del sito dell’Ansa. Oppure di Class Editori per la parte economico finanziaria”.Niente più semplici giochini?“Parlerei oggi di giochi. Ma non come una volta. Siamo partiti con loghi e suonerie, con servizi al passo dell’epoca. Siamo arrivati a musica, cinema cucina, televisione mobile. E quello che ha cambiato tutto è il rapporto che abbiamo costruito con gli operatori”.In che senso?“Nel senso che, grazie alla tariffazione sul credito telefonico, è praticamente impossibile adesso accedere a contenuti non voluti con pagamenti fuori controllo. L’evoluzione è stata partecipare a tavoli di lavoro con i carrier e l’AgCom. Per dare delle regole certe e tutelare gli utenti”.Come funziona?“L’attivazione dei servizi si fa sulle pagine gestite dagli operatori telefonici e c’è un comitato di garanzia che monitora il mercato e gestisce i vari flussi. In più abbiamo predisposto un call center gratuito per rispondere alle richieste”.Facile da utilizzare?“Assolutamente. Si telefona e se il problema è semplice, tipo la disattivazione di un servizio, si fa tutto in automatico. Se invece è più complesso si può parlare con un operatore. E poi c’è un’altra opzione”.Quale?“Il diritto al ripensamento di 6 ore per i servizi premium. Basta una chiamata o un sms per cambiare idea”.Insomma, serietà innanzitutto.“Certo. Dell’associazione fanno parte 11 aziende e il settore è in grande evoluzione. Stiamo facendo una campagna di reclutamento di nuovi operatori, proprio per garantire pagamenti sicuri e tracciabili”.E per i contenuti?“Prima di tutto stiamo puntando a nuovi servizi utili, come il pagamenti del ticket sanitario. Od anche sistemi per evitare di fare file. Speriamo di arrivarci presto: ci battiamo contro una burocrazia che ancora impedisce l’uso del credito telefonico se non per i biglietti dei trasporti”.Le potenzialità dunque sono enormi.“Ci sono margini enormi per il mercato. Ma soprattutto, mi lasci dire, la possibilità di creare molti nuovi posti di lavoro. E ci tengo a dire che le aziende di AssoCSP sono italiane, lavorano in Italia e pagano le tasse nel nostro Paese”.Quante persone lavorano nella sua azienda?“Ho una trentina di dipendenti: programmatori, esperti di marketing, un team editoriale, amministrativi e grafici. E continuiamo a cercare talenti”.La Lancio Entertainment: ma non era quella di fumetti e fotoromanzi?“Siamo lo spin off di quel brand di cui andiamo molto fieri. Ed è anche la dimostrazione di come siamo stati capaci di restare al passo coi tempi”.Qual è il futuro oltre questa emergenza?“Evolvere il servizio per renderlo universale e socialmente utile per tutti. Siamo pronti a entrare nella terza generazione”.
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