Connect with us

Hi, what are you looking for?

Tra me & Tech
Robot e lavoro

innovazione

Robot e lavoro, perché non ci ruberanno il posto

Robot e lavoro: secondo i dati Censis ci sono 7 milioni di italiani che temono di perdere il posto a causa del’automazione o dell’intelligenza artificiale. Ecco l’articolo uscito sul Giornale di oggi su questo tema.

I robot e il lavoro: perché non ce lo ruberanno

Articolo su Il Giornale di giovedì 6 febbraio

Nel famoso film Blade Runner i robot erano uomini indistruttibili mandati nelle colonie extramondo a fare i lavori che gli umani trovavano troppo difficili e pericolosi. Si ribellarono e tornarono sulla Terra perché volevano più vita (erano lavoratori co.co.co, in pratica), ed erano migliori perché avevano visto cose che… Il racconto di Philip K. Dick da cui è tratto il film si chiama in realtà Gli androidi sognano le pecore elettriche? E il titolo spiega esattamente pericolo che si corre ad antropomorfizzare le macchine finendo poi per robotizzare gli uomini.

Perché questo è il punto. La notizia che – secondo una ricerca del Censis-Eudaimon – sette milioni di lavoratori italiani hanno paura di perdere il proprio posto di lavoro a causa dell’arrivo delle nuove tecnologie non deve dunque sorprendere. Così come il 70% di chi lavora e il 74% degli operai temono la riduzione di redditi e tutele sociali. La colpa, si dice, è delle nuove tecnologie: i robot e l’intelligenza artificiale. In realtà, appunto, ci vorrebbe qualcuno che spiegasse che non è così.

Cosa dicono i dati

Esistono dati e studi che viaggiano in senso contrario rispetto all’autostrada dell’allarme permanente effettivo. Per esempio: gli economisti Gregory, Salomons e Zierahn hanno studiato qualche anno fa i movimenti del mercato del lavoro in Europa per capire l’impatto tecnologico sull’occupazione. Il risultato è che tra il 1999 e il 2010 sono stati 1,64 milioni i posti di lavoro sostituiti da un macchina o da un algoritmo, ma allo stesso tempo sono stati creati altri 1,4 milioni di posti per via dell’aumento della produttività.

In pratica: a quel punto il differenziale era quasi pari, ma aggiungendo i 2 milioni di lavori nati in settori prima sconosciuti, i conti segnavano un aumento totale di 1,8 milioni di impiegati. Una moltiplicazione di occupazione che nel secondo decennio del secolo è stata esponenziale.

Le macchine senza volto

Dunque: i robot uccideranno il lavoro dell’uomo? Assolutamente no, anzi. Quello che una macchina (senza volto, tra l’altro) distrugge, ricrea in maniera più potente: si chiama trasformazione. Ma siccome il cambiamento tecnologico ha fatto in pochi anni quello che la rivoluzione industriale ha concluso in un centinaio, servirebbe il manuale di guida sicura.

Francesco Seghezzi, presidente di Fondazione Adapt (fondata nel 2000 da Marco Biagi), in un recente convegno organizzato da Etass e Fast sull’argomento, ha chiarito: «L’assunto sbagliato è che innovazione e automazione diminuiscano i posti di lavoro. Quello di cui c’è bisogno è riposizionare e riqualificare i lavoratori. Dando alla fascia media del mercato, che soffre maggiormente, la possibilità di alzare il livello di conoscenza».

Il ceto medio del mercato

Lo scenario vero, infatti, è che l’automazione crea un effetto vuoto al centro: i robot sono antieconomici per fare i lavori di spessore più basso e non hanno la conoscenza sufficiente per quelli dove serve l’iper specializzazione. Non hanno intuito, sentimento, capacità di adattarsi alle emergenze. Il ceto medio del mercato però tutto questo non lo sa, e ha paura: Censis e Eudaimon lo certificano.

L’antidoto sarebbe far crescere nuove competenze per comandare le macchine e creare benessere (e il privato lo fa). Ed anche avere leggi che in Italia liberino definitivamente il progresso e le aziende da inefficienza, immobilismo e illogica burocrazia. Ecco: in quel caso, in effetti, un automa in carne ed ossa sarebbe ben accetto. Perché un robot-presidente purtroppo nessuno l’ha ancora inventato.

[ratings]

giornalista appassionato di tutto quanto fa tecnologia, caporedattore del quotidiano Il Giornale

Potrebbe interessarti

innovazione

Si è parlato in questi giorni di AudioCraft, il software di Meta presentato come la prossima generazione della musica grazie all’intelligenza artificiale. Ai tratta...

innovazione

Il Pangu-Weather Model di Huawei Cloud è un modello AI specializzato nelle previsioni meteo globali. Adesso è disponibile sul sito web dell’ECMWF (European Centre...

innovazione

Con il Generatore di email GetResponse, che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, la creazione di newsletter è 6 volte più veloce. Secondo i dati presentati dalla...

innovazione

Introduzione  Esosphera è una delle aziende principali riguardo l’IA conversazionale. Grazie alla crescita avuta negli ultimi tempi l’azienda ha deciso di fare “restyling”, questo...

Iscriviti alla Newsletter

Tutorials Point
Advertisement

Ultime news

Green Tech

Per le aziende ampliare la capacità di rete, soprattutto nel passaggio all’elettrico, con il fine di ridurre le emissioni di CO2, può essere un...

News

Questo sabato, dalle ore 17:00 alle ore 19:00, lo store Unieuro di Roma Muratella ospiterà la finale della competizione culinaria “Cooking Factor”. I partecipanti,...

Italpress

ROMA (ITALPRESS) – BYD ha lanciato l’U8 Premium Edition con il suo sub-brand premium Yangwang e ha annunciato che le consegne inizieranno a ottobre...

Italpress

VERONA (ITALPRESS) – Inaugurato il nuovo Showroom Lamborghini Verona, prima sede del brand nel Nord-Est Italia. La concessionaria Vicentini, che dal 2018 fa parte...

News

Tra i nuovi dispositivi Amazon appena presentati ci sono due nuovi modelli di Fire Tv, il lettore multimediale per lo streaming. Ecco quali sono...

Italpress

TORINO (ITALPRESS) – La nuova 600e è lo “state of the art” dell’elettrificazione automobilistica per Fiat. Dopo la 500, la Abarth e la Topolino,...

Copyright © 2023 Trameetech
Testata giornalistica online registrata il 29 dicembre 2021 al n. 238 del registro della Stampa del Tribunale di Milano
P.IVA: 12562100961