di Elisabetta Pina
Immaginate di poter toccare un vaso del 2000 avanti Cristo senza che scattino gli allarmi del museo. Immaginate di entrare in un parcheggio sotterraneo e sapere già prima esattamente dove parcheggerete. Lo state facendo? Ok, allora state vedendo il futuro e che nella città di Bolzano e nel Sud Tirolo è già una realtà. Queste piccole grandi magie nascono nel nuovo polo dell’innovazione del Nord Europa, Si chiama NOI (Nature of Innovation) TechPark e si trova nel cuore di Bolzano.
Noi TechPark a Bolzano
Il polo dell’innovazione verde
Università, aziende e start up al servizio del futuro
Il NOI TechPark si estende per oltre i 12 ettari di un’ex fabbrica di alluminio che oggi è stata trasformata in una sorta di Silicon Valley europea. Operativo da solo due anni, questo parco tecnologico è già capace di mettere insieme istituti di ricerca, aziende, start up e università per lavorare all’innovazione di prodotti e servizi in ben cinque settori: Green, Alpine, Food e Digital – Automotive.
Il NOI è fatto di ben 15 diverse nazionalità
Con oltre 200 metri cubi di edifici e 15mila metri quadri di verde pubblico, il NOI accoglie oltre 700 lavoratori di cui oltre il 60 per cento ha meno di 40 anni. Una sorta di campus dove si parlano più di 15 lingue diverse.
Il parco, aperto al pubblico per visite ed eventi, ospita quattro grandi istituti di ricerca come il Centro di Sperimentazione Laimburg e la Fraunhofer Italia; 4 facoltà della Libera Università di Bolzano – Scienze e Tecnologia, Scienze e tecnologie informati, Economia e Design e Arti; 30 start up e 40 aziende. Queste ultime vengono ammesse tramite una commissione che valuta l’effettivo aspetto innovativo dei progetti e ogni tre anni effettua delle verifiche sulle attività svolte. Tra queste c’è la Leitner Ropeways, leader mondiale nella costruzione di amanti a fune.
Sostenibilità e rispetto dell’ambiente al 100 per 100
Ma non finisce qui: l’intero quartiere gode della certificazione LEED Gold che garantisce la sostenibilità dell’intero progetto dal punto di vista ambientale.
Un esempio? Il Black Monolith, un parallelepipedo rivestito in schiuma di alluminio e situato all’ingresso del parco, oltre a essere un omaggio alla storia industriale del territorio e al regista Stanley Kubrick, grazie al suo impianto voltaico ha prodotto nel 2018 quasi 200mila kWh di corrente elettrica, ovvero la quantità che una famiglia con quattro persone consuma in oltre 70 anni.
Progetto Beacon per la trasformazione del territorio
Ed è all’interno di questo Innovation District altoatesino che è nato il progetto Beacon Sudtirol – Alto Adige. Si tratta di un sistema capillare di “radiofari elettronici”, i Beacon, che sta trasformando il territorio altoatesino in una grande piattaforma tecnologica per gli sviluppatori di software e far diventare l’Alto Adige una “Green Region” più smart d’Europa.
Dal cibo alle piante tante le potenzialità dei trasmettitori
Grazie a questa rete, fatta di oltre 3mila Beacon installati su tutto il territorio altoatesino sia outdoor sia indoor, è possibile migliorare i servizi di trasporto pubblico, identificare i luoghi effettivamente visitati dai turisti, realizzare giochi interattivi che sfruttano i beacon installati e far vivere nuove esperienze, monitorare le valanghe grazie al progetto Blueslemon che lavora combinando i Beacon con i droni. O ancora: monitorare lo stato di salute di piante e animali, come per esempio quello delle mucche, ma anche lo spostamento dei pascoli e dei branchi di lupi.
Internet delle Cose, il progetto del NOI
Insieme ai Beacon, NOI ha sviluppato anche un nuovo sistema di connessione Internet specificamente dedicato al mondo IoT (Internet of Things). Si chiama LoRaWan ed è una rete sperimentale che rappresenta l’evoluzione del sistema Beacon. È una rete di sensori capaci di trasmettere più informazioni in tempo reale, grazie ai quali sviluppare applicazioni sofisticate e performanti che “parlino” con gli “oggetti intelligenti” connessi alla Rete, dalle auto agli smartphone.
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