Sulla tecnologia bisogna saper scommettere. Anzi di più: saper investire con intelligenza. Ad esempio attraverso un fondo che vuole aiutare i centri di ricerca del nostro Paese, le loro idee che in pratica sono il nostro futuro. Insomma è questo il punto di partenza di EUREKA! Venture SGR, il primo operatore indipendente in Italia specializzato in investimenti deeptech. Il che vuol dire credere in startup e spin off provenienti appunto da Centri di Ricerca e Università e che hanno l’obiettivo di valorizzare sul mercato i risultati delle loro attività di ricerca scientifica. Promuovendo tecnologie innovative e spesso di frontiera, che possono avere un impatto profondo nella vita delle persone e della società.
Che cos’è EUREKA! Venture SGR
Un fondo per l’innovazione
Il processo di costituzione del fondo è stato curato dall’avv. Francesco Torelli (già dello studio Bird&Bird). Mentre il processo di autorizzazione come nuovo gestore di fondi di investimento alternativi l’impegno è stato dell’Avv. Giovanni Bevilacqua dello Studio Bird&Bird e da Federico Papetti, Director di OXYGY Consulting. Il team di Mj Hudson-ALMA, guidato dall’Avv. Alessandro Corno e composto da Tommaso Pepe, Andrea Venturini e Virgilio Sollima, ha invece assistito la società nella predisposizione del primo FIA della SGR.
Nel primo semestre 2020 ci sarà l’avvio della operatività del primo fondo di venture capital della SGR, denominato “Eureka! Fund I – Technology Transfer”. Che sarà focalizzato su investimenti in Advanced Material e più in generale in applicazioni e tecnologie riconducibili alla Scienza ed Ingegneria dei Materiali. Il Fondo investirà negli stadi proof-ofconcept, seed e Round A, anche grazie alla partnership con 21 Università e Centri di Ricerca Scientifica del Paese. Tra cui in particolar modo l’Istituto Italiano di Tecnologia e il Politecnico di Torino.
Eureka! Fund potrà inoltre contare sul supporto dell’Innovation District Kilometro Rosso. Con i suoi partner industriali e i laboratori di ricerca, e della META Group, società specializzata nell’erogazione di servizi di technology transfer in Europa.
L’obbiettivo di raccolta
Il Fondo Eureka! I annovera il Fondo Europeo per gli Investimenti (EIF) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) in qualità di anchor investor. Grazie alla piattaforma ITAtech, nata proprio per supportare iniziative di Technology Transfer che valorizzino la ricerca scientifica e tecnologica italiana e che con Eureka! completa l’allocazione della dotazione di 200 milioni di Euro.
Eureka! Fund I, con un obiettivo di raccolta di 50 milioni di Euro, beneficia del supporto di InnovFin Equity (lo strumento finanziario sviluppato sotto Horizon 2020 e che rappresenta il programma di riferimento della Unione Europea per la Ricerca e l’Innovazione) e dello European Fund for Strategic Investments (EFSI).
Già nel primo closing del Fondo, a fianco di EIF e di CDP ci saranno altri investitori istituzionali, inclusi importanti società industriali leader nei loro settori e che credono nella open innovation come strumento per fare vera innovazione.
Stefano Peroncini, Amministratore Delegato EUREKA! Venture SGR
“Il trasferimento tecnologico e i materiali possono davvero cambiare la nostra vita, in meglio: contribuiscono a risolvere problemi fondamentali del nostro mondo, servono per fare prodotti più efficienti, sostenibili, meno costosi e con performance migliori, uniche e nuove rispetto a quanto oggi noto. E quasi tutte queste innovazioni hanno un profondo e positivo impatto in termini di sostenibilità ambientale. Il bello dell’innovazione “materials-based”, inoltre, è che è davvero trasversale e applicabile a tutti i settori industriali: dall’energy, alla mobilità, all’edilizia sino al life science“.
“Su queste convinzioni, abbiamo costruito un team italiano con Anna Amati, Salvatore Majorana e Massimo Gentili, con competenze in venture capital, trasferimento tecnologico e gestione di aziende high-tech. Per trasformare idee e brevetti in ambito scienza ed ingegneria dei materiali in soluzioni innovative e uniche da portare sul mercato. Possiamo farlo in Italia: abbiamo i migliori ricercatori e anche un tessuto industriale-manufatturiero in grado di valorizzare le loro scoperte e innovazioni”.
Giorgio Metta, Direttore Scientifico IIT
“L’attività di Technology Transfer è una priorità per l’IIT in questa nuova fase dell’Istituto. Partecipiamo con convinzione a questa nuova iniziativa, che è sinergica a tutte le attività che stiamo incrementando in questo ambito. Siamo impegnati, con la nostra ricerca, nel creare un profondo impatto economico e sociale teso a migliorare la vita delle persone. Questa, insieme ad altre iniziative che abbiamo messo in campo, ci aiuta a perseguire la nostra missione e ci consente di ottenere un effetto leva sugli investimenti del governo italiano in ricerca e tecnologia di frontiera”.
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