La start-up milanese ThinkAbout propone un modello di economia circolare sostenibile sia sul piano etico sia su quello economico, che rende protagonisti del processo tutti i soggetti coinvolti.
Il modello economico di ThinkAbout
L’ottava edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione sociale
ThinkAbout è una delle protagoniste dell’ottava edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione sociale in programma a Milano, ma in realtà in ogni parte d’Italia grazie ai collegamenti in streaming, il 29 e 30 settembre.
L’azienda guidata da Andrea Briganti è stata scelta, infatti, come modello di start-up innovativa focalizzata nella lotta allo spreco alimentare grazie al progetto NO.W! NoWaste. Che ha per obiettivo la minimizzazione dell’impatto ambientale della filiera del food, creando valore in termini economici etici e ambientali concretamente misurabili. NO.W!, infatti, sta brevettando delle innovative metriche di life-cycle assessment che permettono di calcolare la riduzione della carbon foot-print per ogni singolo prodotto alimentare sottratto allo spreco dagli aderenti al progetto.
Briganti, che di ThinKAbout è anche uno dei fondatori, parteciperà all’incontro Lotta allo spreco: la collaborazione di imprese ed enti locali (29 settembre, ore 12). Per testimoniare come i modelli dell’economia circolare possano essere applicati anche alla filiera alimentare, limitando lo spreco di cibo ancora commestibile e allo stesso tempo con vantaggi per tutti i soggetti coinvolti nel processo. Chiamati ad essere a loro volta parte attiva e consapevole delle azioni di sostenibilità.
L’obiettivo della start-up milanese – che ha debuttato sul mercato a inizio anno suscitando in pochi mesi forte interesse tra gli operatori – è promuovere soluzioni per la riduzione dello spreco di risorse alimentari. Che in Italia ammonta al 5% della produzione annua per un valore di alcune decine di miliardi.
Il progetto NO.W! No Waste
NO.W! No Waste, il primo progetto di ThinkAbout, mette in contatto aziende di qualsiasi settore con produttori di cibo, grandi e piccoli, per recuperare lungo tutte le filiere alimenti ancora consumabili, prima che vengano smaltiti. Lo schema proposto con successo da NO.W! è inclusivo e con vantaggi etici ed economici per tutti i soggetti coinvolti: per i produttori che conferiscono alimenti confezionati altrimenti destinati al macero; per le aziende aderenti al progetto, che offrendo un benefit di valore ai propri dipendenti contribuiscono alla lotta agli sprechi; per questi ultimi che hanno la possibilità di fare acquisti etici e sostenibili, oltre che vantaggiosi.
Le parole di Andrea Briganti
“Un processo che rende tutti più consapevoli dell’assoluta interdipendenza tra produzione e consumi e dell’importanza dei comportamenti individuali.” – ha sottolineato Briganti. “La riuscita di un progetto di sostenibilità non può prescindere dalla collaborazione e dalla partecipazione di soggetti anche diversissimi tra loro. Individui o organizzazioni che siano. Così come occorre superare quell’approccio ancora diffuso in Italia di pensare prima a un progetto imprenditoriale e poi a come renderlo sostenibile. Oggi un’impresa o è sostenibile o non lo è e la sostenibilità deve essere a sua volta considerata come un’occasione per creare lavoro, innovazione e profitto”.