Il compito di un’azienda di energia oggi è cambiare il mondo e renderlo più pulito grazie alla tecnologia. È l’impegno che si sente ripetere spesso, ed è stato questo il tema che ENGIE, uno dei maggiori player del settore, ha messo in campo nel suo Green Friday-Forum 2019 tenutosi a Milano la scorsa settimana. Un incontro interessante accompagnato dalla formula “Più per meno CO2”. Il cui significato è un invito passare all’azione per ridurre le C02 e fermare il surriscaldamento globale. Nella video intervista a Olivier Jacquier, Ceo di Engie, potete cogliere le conclusioni del Forum. Che ha portato riflessioni interessanti.
Le conclusioni dell’ENGIE Green Friday – Forum 2019
La ricerca di sulla percezione dei cittadini
ENGIE ha commissionato a Euromedia Research, Politecnico di Milano e ANCI ricerche finalizzate sulla percezione del cambiamento climatico dei cittadini, delle aziende e delle città. Secondo l’istituto di Alessandra Ghisleri gli italiani mostrano consapevolezza (77%) e interesse (76%) rispetto ai cambiamenti climatici.
Inoltre l’82,3% associa correttamente gas serra a riscaldamento globale; meno del 15% degli italiani conosce le temperature riferibili al riscaldamento globale e meno del 2% sa che il vapore acqueo è fra i maggiori responsabili dell’effetto serra. Nonostante il parere quasi unanime della comunità scientifica, ancora un 13% ritiene la minaccia del surriscaldamento globale un allarme infondato (terrorismo psicologico o bufala).
I cittadini si aspettano che le istituzioni facciano la propria parte e intraprendano azioni per contrastare i cambiamenti climatici. Ad esempio, vorrebbero pannelli solari per l’energia degli edifici pubblici (41%), colonnine elettriche per le auto e caldaie più efficienti e meno inquinanti per le scuole (17% entrambi).
Il parere delle aziende
E le aziende? Secondo la ricerca Euromedia, l’86% delle intervistate dichiara di essere sensibile al tema. Ma ben l’83% non misura le emissioni di CO2 della propria attività. Il 40% delle imprese afferma di aver adottato interventi per migliorare l’efficienza energetica (illuminazione a led per il 24%, fotovoltaico per il 20%).
Ben il 70% delle aziende non ha produzione energetica da fonti rinnovabili e non prevede azioni a compensazione delle proprie emissioni. Il 74% delle aziende, infine, ad oggi non ha orientato acquisti verso prodotti o servizi a basso impatto ambientale.
Secondo il Professor Vittorio Chiesa del Politecnico di Milano le azioni realizzate o programmate finora dalle aziende siano soprattutto guidate da obblighi normativi. Ed anche dal ritorno economico derivante dal risparmio energetico prodotto dalle misure adottate. Non a caso, nei settori non-ETS (commercio, trasporti, PA, edifici, ecc.), che rappresentano ben il 60% delle emissioni totali, si è finora fatto molto poco.
“Piupermenoco2”
Durante il Forum presenti anche il vice presidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, Roberto Buizza e Stefano Boeri.
Che si sono confrontati su quanto i cittadini, le aziende e le amministrazioni pubbliche possono fare per contrastare i cambiamenti climatici e assicurare un futuro al nostro pianeta.
E alla fine Olivier Jacquier ha chiuso i lavori dichiarando: “Le aziende come ENGIE hanno una grande responsabilità: mettere a punto soluzioni per ridurre il proprio impatto ambientale e quello dei propri clienti”. Questo “a partire dall’efficienza energetica e dalle fonti rinnovabili. Noi vogliamo favorire modelli che conciliano la creazione di valore economico, la riduzione della carbon footprint e l’impatto sociale positivo. Ridurre l’impatto ambientale non significa sacrificarsi a stili di vita peggiori. Tutt’altro”.
Prova ne è che ENGIE investirà nel progetto ForestaMI del comune di Milano. Con 100mila euro per progetti di decarbonizzazione, attraverso riforestazioni e altre iniziative legate al verde urbano. Questo dopo aver riqualificato un intero quartiere con una nuova centrale geotermica. Progetto di cui Jacquier ci parla nell’intervista video data a TraMe&Tech.
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