Wiko, in occasione della Giornata Nazionale del Dialetto, tramite un sondaggio ha rilevato che le espressioni dialettali grazie agli smartphone e ai social stanno ufficialmente tornando di moda.
Il sondaggio social di Wiko
Il recupero del dialetto sui social
La lingua italiana è in continua evoluzione. Il vocabolario si amplia di neologismi, spesso derivati dall’inglese e dal mondo dei social. GIF, abbreviazioni e acronimi sono diventati la base della comunicazione testuale in mobilità.
Un termine molto usato di recente è “e-taliano”: un italiano né scritto né parlato, ma digitato, che testimonia come il linguaggio stia cambiando, senza abbandonare la propria identità locale e culturale.
Negli ultimi anni si sta infatti assistendo a un recupero e a una valorizzazione sempre maggiore del dialetto e delle lingue locali. Un trend che non riguarda solo i senior – come potrebbe essere scontato immaginare – ma che coinvolge direttamente le nuove generazioni e il mondo dei social.
Le lingue, troppo spesso accusate di essere in qualche modo corrotte e minacciate dall’era digitale, in realtà stanno dimostrando un’ottima capacità di adattamento ai nuovi media.
I risultati più sorprendenti
Wiko, in occasione della Giornata Nazionale del Dialetto che si celebra il 17 gennaio, ha voluto far luce sull’utilizzo del dialetto e delle espressioni regionali tra i più giovani, attraverso un sondaggio realizzato all’interno della sua community di Instagram.
Il dialetto si rivela essere ancora oggi, nel 2020, un evergreen per il 79% dei rispondenti. E, infatti, il dialetto è la scelta linguistica più immediata quando si parla con gli amici per il 62% del campione. Inoltre, l’utilizzo di espressioni locali è premiato anche per la sua efficacia.
“Una parola in dialetto vale più di 1000 frasi o sinonimi in italiano”: il 78% dei partecipanti al sondaggio si trova d’accordo con questa affermazione.
Dialetti e smartphone
Anche sugli smartphone il dialetto non sembra subire tentennamenti. Anzi, è in grado di farsi largo grazie alle sempre più utilizzate note vocali.
La community Instagram di Wiko ha infatti confermato di usarlo nel 64% dei casi nelle note vocali perché più colorito e spontaneo. Meno semplice invece inserirlo nei messaggi di testo, probabilmente per difficoltà di riportare nella corretta forma scritta le espressioni dialettali.
I dialetti più popolari
Sui social, inoltre, il 60% dei partecipanti al sondaggio ha ammesso di utilizzare espressioni dialettali che non sono della loro regione o città. Espressioni più note come quelle siciliane, campane, laziali – e romane nello specifico – sono diffuse su tutta la penisola, generando curiosità e voglia di ammetterle nel proprio vocabolario.
Non è un caso che il 37% affermi di integrare il dialetto anche all’interno degli hashtag. Forme come #daje, #jammebell, #scialla, travalicano i confini di città e regioni, accompagnando status, foto e video nei profili social.
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