Coronavirus, le voci digitali: l’appello degli italiani in Cina

da | 3 Apr 2020

Abbiamo fatto sentire le nostre voci digitali. In questo caso ne aggiungiamo una che arriva da un profilo facebook chiamato Nurse Times.

Il motivo è per capire a che punto siamo oggi. Il video infatti risale al 15 marzo e siccome ci è stato ripetuto più volte che rispetto alla Cina siamo un paio di settimane indietro, ecco quello che diceva allora un gruppo di italiani che abitano dove tutto è nato.

Questo per dire, ancora una volta, che dobbiare restare a casa ancora per un po’. Se non non vogliamo doverlo fare per chissà quanto tempo. Stando a casa presto la situazione tornerà alla normalità, ce lo dicono gli italiani in Cina.

L’appello degli italiani in Cina

Il video del 15 marzo

https://www.facebook.com/NurseTimes.NT/videos/233895644404190/

La situazione in Cina

La paura adesso è una nuova ondata di contagi, dopo che nella città di Wuhan il virus è arrivato a zero trasmissioni. Le autorità hanno imposto un nuovo lockdown  nella contea di Jia, quindi nella provincia di Henan. Il timore di una nuova ondata di casi di Covid-19 nasce dal fatto che che sabato, nella città di Luohe (nella provincia di Henan appunto), è stato confermato un nuovo caso. La persona positiva è entrata in contatto con due medici di Jia che successivamente sono risultati contagiati. Sebbene asintomatici.

In quella zona sono circa 600mila le persone confinate in casa. E per la prima volta le autorità sanitarie cinesi segnalano anche i casi di coronavirus tra i soggetti asintomatici, per ora 1.367 pazienti. Numeri che escono con grave ritardo rispetto all’esplosione dell’epidemia, taciuta e sottostimata per troppo tempodalle autorità cinesi.

Anche a Hong Kong, città dalla quale abbiamo ricevuto uno dei nostri contributi il rientro alla normalità è stato temporaneamente sospeso. Il governo ha ordinato la chiusura per due settimane di tutti i bar e i pub, dopo che si sono registrati 37 nuovi contagi da coronavirus. Il totale per ora resta sotto i mille casi.

Se volete contribuire alla raccolta fondi per aiutare la ripresa dopo la crisi coronavirus, ecco la pagina dove farlo.

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