Boolebox, la piattaforma cloud per le aziende

da | 26 Gen 2020

C’è una piattaforma interamente italiana

progettata appositamente per le aziende al fine di garantire in modo sicuro collaborazione, condivisione e sincronizzazione dei dati. Si chiama Boolebox, e qui di seguito vi spieghiamo cosa può fare per il vostro business.

La piattaforma Boolebox

Cos’è e come funziona

Boolebox è una piattaforma per la collaborazione, la condivisione e la sincronizzazione dei dati sicura.

È stata progettata per le aziende che hanno necessità di proteggere contenuti e informazioni sensibili. A differenza dei più comuni servizi di file sharing, questa piattaforma offre ai suoi utenti privacy totale e pieno controllo sui dati, cifratura con personal key e limitazioni funzionali in fase di condivisione. Il tutto senza compromettere la facilità di utilizzo.

Ecco di seguito le principali funzionalità della piattaforma.

Upload e crea

È possibile cifrare in automatico caricando i propri file e le proprie cartelle in Boolebox con un semplice drag&drop.

Inoltre, si possono creare nuovi file direttamente online ottimizzando i tempi di lavoro con template predefiniti.

Il tutto incrementando i livelli di sicurezza dei file applicando una chiave di cifratura personale.

Classifica e condividi

Boolebox, in particolare, permette: di classificare i dati secondo le policy aziendali (Classificazione standard); di condividere file e cartelle con le limitazioni funzionali; di automatizzare le condivisioni in base ai progetti di lavoro rendendoli accessibili in maniera selettiva e granulare (Classificazione avanzata Boolebox)

Collabora e sincronizza

Su questa piattaforma si può lavorare sullo stesso file in tempo reale grazie a Office 365. Sincronizzando e tenendo aggiornati i file su diversi device.

Inoltre, si può accedere ai medesimi file da qualsiasi dispositivo e in qualunque momento mantenendo i progetti di lavoro sincronizzati.

Controlla

Boolebox offre la possibilità di controllare chi ha effettuato l’ultimo accesso ai dati e quali operazioni sono state effettuate, quando e dove. Oltre a permettere di gestire in tempo reale gli accessi e le limitazioni per ogni gruppo del progetto di lavoro.

La sicurezza in locale

È possibile, mantenendo una sicurezza totale anche in locale, cifrare i contenuti negli storage di rete, dischi locali o altri sistemi cloud, grazie a File Encriptor di Boolebox.

In particolare, File Encriptor permette di:

  • attivare le regole di DLP direttamente sui file in locale;
  • aprire i file con gli applicativi locali anti-cattura;
  • impostare la cifratura automatica secondo criteri personali e aziendali;
  • tracciare tute le operazioni eseguite.

Progetto Gaia-X

Si tratterebbe del progetto di realizzazione di una rete di sistemi cloud per consentire di diminuire, quanto più possibile, la dipendenza dai colossi statunitensi per l’utilizzo di server e cloud.

La strada di scegliere soluzioni europee sembra essere stata avviata anche dalle istituzioni europee. Come, ad esempio, la piattaforma BooleBox che è stata scelta da EEAS, Commissione e EDA.

L’idea, infatti, potrebbe proprio essere quella di una rete e di un coinvolgimento di aziende europee.

La necessità di sviluppare “server sovrani”, in questo caso europei, è legata a diversi punti:

  • Dipendere da server statunitensi, fino a oggi, significa che i dati che vengono archiviati su server che, anche se fisicamente si trovano in Europa, sono comunque di società USA, sottostanno alle norme USA di accesso ai dati.
  • Dipendere da server statunitensi significa dover crittografare i dati con chiavi “compatibili” con i sistemi USA. Diverso sarebbe avere un sistema con standard “made in UE”.
  • Avere server UE/nazionali consentirebbe di non dover più temere improvvise interruzioni di servizi, di controllo dati, di gestione di infrastrutture critiche, di perdita di dati per una “interruzione” dei cavi sottomarini.
  • Avere server UE garantirebbe una “autonomia e autosufficienza”, consentirebbe di riprendere il controllo di parte dell’economia digitale e di considerare i dati dei cittadini UE un bene pubblico (e non spesso un semplice potenziale profitto)

Il nodo principale, al momento, rimane quello di individuare la/le società europee cui affidare la realizzazione dell’infrastruttura. Per evitare di trovarsi di nuovo a rivolgersi ai “big USA”.

 

Qui il link per avere maggiori informazioni sulla posizione della Commissione UE sul tema della Cybersecurity negli anni.

 

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